Non so voi, ma io, sinceramente, non me la sento di fare gli auguri di circostanza e di pensare a festeggiare, quando ciò che ci circonda ha sempre più spesso il sapore del dramma e della tragedia. Della manipolazione e dell’ingiustizia.
E non è solo questione di pandemia o di regole infrante …
Qualcuno mi ha detto che le tragedie ci sono sempre state, oggi c’é internet che ti racconta tutto e di più, quindi siamo costretti a sapere tutto di tutti. E’ meglio non pensarci per non farci il sangue cattivo … Meglio pensare a distrarsi e a festeggiare …
Io rigetto questa impostazione di vita.
Nel fare di tutto per pensare in positivo, desidero fare mie alcune parole sul Natale di una grande uomo e prete, don Tonino Bello:
Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo.
Io, invece, vi voglio infastidire.
Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario.
Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.
Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!”.
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L’invito è di leggere l’intera lettera scritta oltre vent’anni fa in occasione del Santo Natale (riporto sotto il relativo link).
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Immagine: occhio d’anziano by Pixabay
Riferimento nel testo: da https://www.famigliacristiana.it/articolo/gli-auguri-scomodi-di-don-tonino-bello.aspx